C L A S S I F I C H E

16/12/2002 – PG Carlo Riccomagno – Le classifiche.

 

 

 

L’art.7 dello Statuto del Rotary Club stabilisce che:

        “Ogni socio è classificato in base alla sua attività professionale. La classifica è quella che descrive l’attività principale del socio o della ditta, società o ente di cui fa parte”

 

Nel Manuale di procedura, a pagina 7, si legge:

 

Per classifica s’intende l’attività principale della ditta, società o istituzione cui appartiene il socio, oppure il settore professionale in cui opera. 

Entro i limiti di questa definizione , ogni club dovrebbe definire le classifiche in base alla realtà economico-professionale della propria località.

Un elenco sistematicamente aggiornato delle classifiche è la base logica per lo sviluppo successivo del club. Quest’elenco va compilato solo dopo aver fatto uno studio completo delle classifiche esistenti nella località in cui si trova il club.

 

Si deve ricordare che:  la compilazione dell’elenco delle classifiche compete al club.

 

Il Rotary International non ha un elenco ufficiale delle classifiche, ma fornisce degli esempi molto generici e soprattutto non vincolanti.

E’ opportuno ricordare, ancora una volta, che i  “Codici occupazionali” sono un’elencazione di attività utilizzata esclusivamente dalla Segreteria Generale del R.I. per la compilazione dei rapporti semestrali. Non sono quindi un elenco di classifiche imposto ai club.

 

Nel 1990 i rappresentanti dei rotariani italiani decisero, per validi motivi di uniformità e omogeneità, di affidare all’Istituto Culturale Rotariano la compilazione della lista alla quale tutti i Rotary Club si sarebbe poi attenuti.

La Commissione incaricata svolse un importante lavoro e il 3 luglio 1993 l’Assemblea dell’I.C.R. approvò lo schema generale delle classifiche. L’ultimo aggiornamento è datato 1996.

L’elenco è articolato su tre livelli : generale, specifico e particolare. L’insieme di queste tre classificazioni inquadra ogni specifica attività attribuibile al socio. La descrizione della classifica deve riferirsi all’attività e non alla qualifica del rotariano, come in certi casi appare nell’elenco ICR.

 

L’elenco suggerito dall’I.C.R. comprende 2.519 classifiche, un numero elevato di voci che poteva essere giustificato con la precedente normativa che limitava la presenza di un solo socio per una classifica.

Per consentire l’ammissione di  validi candidati appartenenti ad un classifica, il Rotary International aveva istituito  le categorie del socio seniore attivo e del socio aggiunto mentre i Club, per non perdere un valido candidato, ricorrevano all’individuazione di classifiche particolari, che sarebbe più corretto definire sottoclassifiche.

 

L’attribuzione ad una singola attività professionale di un numero elevato di classifiche particolari (in un caso oltre 90 ), contraddiceva ed eludeva la raccomandazione del 10%del totale dei soci attivi e aggiunti appartenenti ad attività affini e quella della composizione dell’effettivo ben equilibrata (Man.Proc.1998 pag.9).

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La nuova normativa ha eliminato le categorie di socio aggiunto, seniore attivo e anziano ed ha elevato al 10% dell’effettivo del club (ora composto di soli soci attivi) il numero di soci che si possono ammettere in una classifica, fissando a 5 soci il livello raggiungibile nei club con meno di 50 soci . Inoltre i soci attivi che hanno cessato l’attività (RETIRED nella versione originale) non vengono conteggiati al fine del calcolo di cui sopra.

L’elemento di novità è che, in precedenza,  esisteva un unico socio attivo titolare di una classifica, mentre ora abbiamo  un numero di soci attivi tutti rappresentanti di quella singola classifica, numero proporzionato all’effettivo del club,

 

E’ abbastanza evidente come  ora sia opportuno adeguare il sistema “ classifica “ alle innovazioni introdotte e ciò al fine di evitare di eludere i principi  sui quali si basa:

-          la rappresentatività,

-    l’equilibrio dell’effettivo,  

-          l’inclusione delle attività affini nella medesima classifica.

-           

   In buona sostanza credo si debba apprezzare quanto ha prodotto l’ultimo Consiglio di Legislazione  operando opportunamente una semplificazione nelle “categorie dei soci ” e un ampliamento della ricettività della “classifica “.  La corretta applicazione della vigente normativa consente di raggiungere gli stessi obiettivi di prima, nel rispetto dei principi su elencati, senza ricorrere a “ complicazioni e invenzioni”.

 

 

Il Distretto, in assenza di un intervento dell’I.C.R.,  che pur era stato sollecitato, ha provveduto a formulare un Elenco delle Classifiche suggerito dal Distretto 2070 ai Club” ad uso dei propri Club, riducendo le voci da 2519 a 260.

In effetti l’esame dettagliato delle classifiche ha messo in evidenza un notevole numero di voci non utilizzate e, con tutta probabilità, inutilizzabili nel nostro distretto. Altre, non poche, classifiche hanno una presenza limitata ad un solo socio, in alcuni club

 

L’ Elenco si articola su un primo livello (Classifica Generale) identico a quello previsto nell’Elenco I.C.R. mentre  completa l’individuazione della classifica con un secondo livello (Classifica Specifica) che si rifà a quello dell’I.C.R. dopo aver operato accorpamenti o eliminazioni.

Il terzo livello (Classifica Particolare) è stato eliminato.

Per agevolare il trasferimento al nuovo Elenco sono stati mantenuti i nomi e le numerazioni precedenti.

 

Sarebbe opportuno che i Club provvedessero ad operare una revisione delle  classifiche attribuite ai propri soci, adeguandole a quelle suggerite dal Distretto.   

Questo consentirebbe, in diversi casi, di riunire in una medesima classifica soci a cui erano state attribuite classifiche particolari adottate solo  per le limitazioni insite nella precedente normativa,  faciliterebbe  la più corretta e aderente applicazione delle norme statutarie relative al sistema classifiche e fornirebbe un più comprensibile quadro della composizione dell’effettivo.