Relazione del Governatore Carlo Riccomagno al Congresso Distrettuale 
Montecatini   (9-10 Giugno  2001)

 

Signor Rappresentante del Presidente Internazionale   PG Alfio Chisari  e gentile Signora Liliana,

la Vostra presenza in rappresentanza di Frank e Gloria Rita Devlyn, sta a significare la partecipazione del Rotary International a questa nostra manifestazione ed io sono lieto di porgervi il mio più cordiale saluto e quello di tutti i rotariani del Distretto 2070.

Un affettuoso saluto al Direttore Nominato Rino Cardinale, presidente dell’Istituto Culturale Rotariano e Past Governor del nostro Distretto.

La sua nomina, e l’ormai prossima elezione, a questo prestigioso incarico onora il nostro Distretto che, nel massimo organo del Rotary International, ha già avuto altri autorevoli rappresentanti come il PI Paolo Lang, il VPI Tristano Bolelli e il Director Umberto Laffi.
A lui un grazie anticipato per quanto ci dirà sul Rotary che si prospetta dopo questo Consiglio di Legislazione al quale ha contribuito in rappresentanza del nostro Distretto.

Al PG Giuseppe Fini, Governatore 96/97, annata in cui sono stato Presidente del Club e quindi mio Governatore, un particolare saluto ringraziandolo per aver accettato di presiedere questo Congresso.

 Consentitemi ora di salutare e ringraziare le Autorità civili che hanno aderito al nostro invito e in particolare il sig. Andrea Bonvicini, Assessore al Comune di Montecatini Terme in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale per l’ospitalità in quest’accogliente e universalmente nota città, per la sua disponibilità e per  quanto ci ha detto nel suo indirizzo di saluto .

Desidero ringraziare i Presidenti dei due Club di Pistoia Montecatini Terme per la loro fattiva collaborazione nella realizzazione di questa manifestazione. 

Ringrazio della loro presenza e saluto con molta cordialità gli amici Past Governors, il Governatore Eletto Franco Mazza ed il Governatore Designato Roberto Giorgetti, i relatori Dr,Di Marco, prof.Padroni e prof. Zucchi, gli Assistenti del Governatore, gli ospiti e tutti gli amici e amiche rotariani e le gentili Signore presenti.

Non posso terminare questa parte del mio intervento dedicato ai saluti ed ai doverosi ma sentiti ringraziamenti senza dire che il mio riverente pensiero va a due nostri amici che hanno fatto la storia del Rotary, onorando il nostro Distretto e che oggi sento idealmente qui con noi: Tristano Bolelli e Francesco Barone.

E così, con rimpianto e gratitudine, desidero ricordare gli amici che ci hanno lasciato e alla cui memoria il nostro Distretto ha dedicato una borsa di studio annuale della RF, iniziativa avviata dal PG Fini e completata dal PG Pasini.

 

 

L’inizio del nuovo secolo, del terzo millennio, è stato oggetto, in ogni occasione, di dibattiti, confronti di opinioni, previsioni e giudizi. 

Spesso l’attenzione è stata posta sul progresso tecnologico, sulle innovazioni, sulle scoperte scientifiche e sulle conseguenze di tutto questo sulla popolazione, troppo spesso considerata come il dato di un’equazione, come un elemento dell’ambiente.

La veloce modifica delle condizioni, alle quali occorre rapportarsi, unita alla scarsa attenzione agli aspetti umani, ha fatto nascere un ulteriore motivo di divisione:      

dopo, popolazioni di paesi ricchi e industrializzati e popolazioni di paesi poveri; 

dopo, persone ad alto reddito e persone indigenti;

si aggiunge oggi una frattura tra le generazioni, rischiando di contrapporle per i diversi interessi, obiettivi, progetti di vita.

Alcuni sostengono che la velocità dei cambiamenti e la conseguente esigenza di adattamento rappresentino un rischio per masse di persone attive che nel futuro possono trovarsi fuori dal mercato del lavoro perché non sufficientemente flessibili, disponibili a cogliere ed accettare il nuovo.

Per queste considerazioni, quali appartenenti ad un’associazione che si pone come scopo l’interesse per l’umanità (l’umanità è il nostro impegno, recita il motto del prossimo Presidente Internazionale R. King), abbiamo ritenuto opportuno porre la nostra attenzione sui rapporti intergenerazionali e sulla necessità di una  convivenza ispirata a principi di solidarietà.

Su questa tematica esprimeranno il loro pensiero gli amici prof. Giovanni Padroni e prof. Giulio Zucchi e dr. Luigi di Marco, Presidente dell’Associazione dei Direttori del Personale, con l’intento anche di stimolare la Vostra partecipazione  ed il vostro contributo.

 

Il breve tempo che mi sono riservato, per lasciare maggior spazio agli altri interessanti interventi di questa giornata, mi costringe a condensare, a sintetizzare quest’esame dell’annata che si sta concludendo.

Non credo, non ho mai creduto, che siano i bei discorsi, le molte parole, che creino sviluppo e, nel nostro caso, che possano fare Rotary.

Create la consapevolezza e passate all’azione,   questo è l’invito del PI Devlyn: un messaggio basato sul pragmatismo, sulla necessità di fare, di operare nella e per la comunità.

Dopo il Rotary 2000 coerenza, credibilità e continuità del Presidente Ravizza  che ci ha indicato COME deve essere il Rotary, il messaggio del Presidente Devlyn ci ha indicato COSA deve fare il Rotary : deve agire.   Come spesso ho ricordato:  fare e far sapere.

 

Ripensando a quest’annata che si sta concludendo, quattro punti possano essere considerati caratterizzanti:

-   il Piano Direttivo Distrettuale;

-   l’informazione e l’informatizzazione;

-   il mantenimento e lo sviluppo dell’effettivo;

-   l’appoggio alla Rotary Foundation.

 

IL PIANO DIRETTIVO DISTRETTUALE

 

L’annata 2000/2001 è iniziata per la squadra distrettuale, molto prima di quel 1° luglio 2001 che ne segnava l’avvio e che ora mi sembra lontanissimo.

Dovevamo adottare il Piano Direttivo Distrettuale, che non era solo dare un diverso appellativo a quelli che fino ad allora erano stati i Rappresentanti del Governatore,

 Significava un diverso modo di concepire la gestione distrettuale e di conseguenza anche la funzione della nostra associazione ed il suo modo di realizzare i propri scopi statutari

 

Il Piano Direttivo Distrettuale è stato suggerito, e poi definitivamente adottato dal Rotary International, non solo e non tanto per alleggerire i compiti del Governatore, quanto per consentirgli di dedicare maggior impegno alla promozione degli scopi del Rotary nell’ambito del distretto, attraverso l’azione dei Club e, non ultimo,per favorire la formazione di un maggior numero di leader distrettuali.

 

Del resto basta leggere il MP dove dice testualmente :

 Scopo del Piano è di rafforzare il Rotary a livello di Club e distretto rendendo possibile un appoggio più tempestivo e adeguato ai singoli Club, rendendo disponibile un maggior numero di leader distrettuali, ben addestrati ai loro compiti e una più vasta fonte di candidati alla carica di governatore distrettuale, come pure una più intensa partecipazione alle attività della Rotary Foundation e del distretto, grazie ad una più efficiente gestione e intercomunicazione all’interno del distretto.

 

Si ha una corretta applicazione del Piano Direttivo Distrettuale, quando il nuovo modello di gestione distrettuale riesce ad assicurare un appoggio più sollecito e adeguato ai Club nella loro attività di servizio.

Da tempo si lamenta la scarsa o inadeguata conoscenza del Rotary e delle sue attività :  le varie terapie ed interventi non mi sembra abbiano raggiunto lo scopo se si continua a discutere su quest’argomento.

Ed io non mi stancherò mai di ripetere ciò in cui credo fermamente e che non è solo una scontata affermazione, ma è l’indicazione di un modo di interpretare i compiti dei Club e del distretto, un fare chiarezza sulle loro responsabilità per realizzare gli scopi del Rotary:

 

Io dico che il Rotary si fa nei Club e il Rotary sarà conosciuto ed apprezzato quando sarà conosciuto ed apprezzato dalle comunità in cui operano i singoli Club.

 

La migliore e maggiore conoscenza della nostra associazione si realizzerà sommando i riconoscimenti che i Club otterranno e non per le azioni o le iniziative fatte in nome loro e che, in ultima analisi, avranno comunque un impatto ed una risonanza locale.

E’ questa la più corretta applicazione dell’autonomia dei Club, che non è indipendenza ma è responsabile attuazione degli scopi del Rotary  attraverso azioni e iniziative nelle comunità in cui operano.

Credo sia abbastanza chiaro qual’ è stato l’impegno, direi lo sforzo, fatto per adeguare le funzioni attribuite a tutta la struttura distrettuale nell’applicazione del Piano Direttivo Distrettuale,

Governatore, Istruttore Distrettuale, Segreteria Distrettuale e Assistenti del Governatore dedicati a fornire informazioni e assistenza ai Club per il loro impegno nella comunità locale e in quella internazionale, promuovendo in particolar modo l’appoggio alla Rotary Foundation.

Commissioni Distrettuali, che il Piano Direttivo richiede siano solo quelle necessarie, intese come patrimonio di conoscenze, laboratorio di proposte, servizio di raccolta ed elaborazione d’informazioni e, all’occorrenza e se richieste, di supporto all’azione dei Club.

Non credo che gli obiettivi che ci eravamo prefissi, che io mi ero prefisso, siano stati pienamente raggiunti. E’ mancato il tempo, forse la capacità, a volte, - poche per la verità -, la collaborazione non certamente l’impegno e la dedizione a questo servizio nell’interesse dei Club del distretto.

Spesso ho fornito indirizzi e indicazioni, guidato più che da chiare direttive da un’interpretazione di segnali che oggi vedo confermati.

 

Una cosa è certa. quello che è stato fatto doveva essere fatto e su questa strada occorre proseguire con  convinta determinazione soprattutto per essere pronti a comprendere ed attuare le innovazioni che sono scaturite dal Consiglio di Legislazione e che, a mio parere, rappresentano solo una tappa dell’evoluzione che il Rotary sta attuando, con una rapidità inconsueta,.

 

Solo mantenendo vigile attenzione ai mutamenti della società e alle sue reali necessità il Rotary assolverà il suo scopo: nessuna associazione sopravvive se non rappresenta  o tutela interessi o esigenze e mantiene vivi  i suoi sogni.

 

Ma per procedere all’applicazione pratica del Piano Direttivo Distrettuale occorreva effettuare un’analisi del distretto, delle sue strutture, delle funzioni da queste svolte.

Per questo sono stati richiesti anche dati e notizie sui programmi ai Club, utilizzando già l’impegno degli Assistenti. Sembrò allora per diversi Club, e ben lo ricordo, un eccesso di burocratizzazione, un’impropria anticipazione

di adempimenti abitualmente forniti solo in occasione della visita del Governatore ,se non un eccessiva invadenza nell’autonomia del Club.

Fu una blanda, consapevole anticipazione di quello che, dall’annata prossima è una regola.     

 

Prima ancora di passare all’impostazione e attuazione pratica della struttura distrettuale, occorreva formalizzare l’esistenza di un organo espressamente previsto dal MdP, concepito come organo di supporto per l’impegno del Governatore; un interlocutore ricco di esperienze e depositario della tradizione e della storia del Distretto. 

 

E’ stato quindi formalizzato il Consiglio Consultivo dei Past Governors, un organo costituito, non per scelta del Governatore in carica, ma autonomamente, per le funzioni direttive svolte e quindi capace di esprimere consigli e raccomandazioni sul piano operativo e giudizi di alto significato morale.

 

Come organo più direttamente operativo è stato istituito il Comitato di gestione composto dal Governatore in carica, dall’immediato Past Governor, dal Governatore eletto e da quello designato, allo scopo di costituire una sede in cui esaminare azioni, problematiche, impegni distrettuali che, travalicando la durata temporale dell’annata in corso, impegnavano la responsabilità dei Governatori delle annate successive. Esso esprime e realizza la continuità a livello distrettuale.                                     

 

E dal Consiglio Consultivo dei Past Governor  veniva subito espressa la necessità di realizzare un testo che raccogliesse una serie di raccomandazioni per il Governatore riguardanti sia incombenze istituzionali sia  principi di corretta gestione del Fondo distrettuale, ispirate a principi di uniformità, di trasparenza e di economicità.

Raccomandazioni che indicassero principi contabili e tempi e metodi per la chiusura contabile dell’annata,  per  la redazione del bilancio consuntivo e per la destinazione degli eventuali avanzi di gestione.

Della redazione di questo testo, ad uso del Governatore in carica che, accettandolo si impegna a rispettarlo, si è occupata una Commissione di cui sono stato membro e che ha portato a termine il proprio lavoro all’inizio dell’annata 1999/2000 così che già in quell’annata, (Governatore Augusto Turchi), vi è stata la prima applicazione.

Sulla base della pratica esperienza di quel primo periodo il CCPG, ha poi approvato quei ritocchi che si erano resi opportuni per una maggiore aderenza alle esigenze operative.

Occorreva poi costruire quella struttura, impostata sugli Assistenti del Governatore, e fornire agli stessi le necessarie indicazioni e strumenti per assolvere correttamente le funzioni loro delegate.

Si trattava di un’impostazione innovativa per la cui realizzazione, mancando l’esperienza, occorreva buon senso, conoscenza del distretto, inteso come territorio e come Club ivi operanti, la visione di un obiettivo da raggiungere, il convinto coinvolgimento e impegno di quanti avessero accettato questo incarico, più come una sfida che come una gratificante posizione distrettuale.

Occorreva individuare soci che avessero già svolto la funzione di presidente di Club, che fossero disponibili ad un impegno senz’altro oneroso, forse non ancora ben conosciuto  e riconosciuto dai Club

 

Debbo dire che questa difficoltà di riconoscimento della funzione dell’Assistente del Governatore e dei suoi compiti si è riscontrata più nei Club di maggiore anzianità, di maggiori dimensioni, di più elevata età media, legati a volte a tradizioni o a prassi che erano state elevate a rango di regole statutarie.  A volte il compito dell’Assistente è stato visto come un’invadenza nella troppo spesso e impropriamente invocata autonomia.

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L’autonomia riguarda l’azione che il Club svolge per raggiungere gli scopi indicati dallo Statuto ed i suoi rapporti con i propri membri .  E’ il Club che ammette i propri soci ed è il Club che li può estromettere .

 

Il Club, in quanto a sua volta membro del R.I., è obbligato a rispettare le norme dello Statuto, e solo nel rispetto di queste vede assicurata la sua  ammissione, la sua appartenenza e la sua permanenza nel Rotary .

 

Il Club quindi, come unità, è soggetto al controllo del R.I., controllo che il Consiglio Centrale demanda al  Governatore il quale oggi può delegare alcuni dei propri compiti amministrativi agli Assistenti.

La figura dell’Assistente si pone quindi, nell’ambito dei compiti delegatigli e nei confronti dei Club a lui affidati, come un mandatario del Governatore che resta comunque unico responsabile verso il Consiglio Centrale.

 

Non era facile ipotizzare e attuare la struttura, definire il numero ed il tipo dei Club da affidare ai rotariani chiamati alla funzione di Assistenti del Governatore, accertare quali compiti propri del Governatore potevano essere loro delegati e soprattutto quali di questi, per onerosità e singolarità potevano essere validamente assolti dagli Assistenti.

L’aver affidato a tutti non più di cinque Club risponde ad una logica, al criterio dell’efficienza, dell’economicità della gestione, alla necessità di attuare un’innovazione strutturale non rigida che doveva consentire la possibilità di adattamenti  in funzione della prima esperienza.

 

Un’incognita poteva essere la non adeguata scelta dei candidati all’incarico di Assistenti del Governatore perché dovevano essere loro stessi - e per primi - convinti della validità del Piano Direttivo Distrettuale e della loro funzione di delegati del Governatore e non più di rappresentanti dei Club.

 

E’ stato loro compito quello di calare la nuova struttura nella diversa realtà dei molti Club del nostro distretto, collaborando con me per meglio definire compiti e funzioni di questa nuova figura di leader distrettuale. Ciò ha richiesto da parte loro discrezione e rispetto dell’autonomia dei Club ma anche autorevolezza; conoscenza del Rotary e massima disponibilità.

 

Al termine di questa prima annata d’applicazione del Piano Direttivo Distrettuale credo di poter dire che gli aspetti positivi di questa innovazione sono generalmente riconosciuti: occorre ora consolidarla riaffermando la funzione chiave degli Assistenti del Governatore, in sintonia con quanto più esplicitamente di ora detteranno le norme del prossimo MdP.

 

 

Saranno gli Assistenti del Governatore che oggi, sia pur in forma sintetica, Vi esporranno l’attività svolta dai Club loro affidati.  Credo sia, non solo un giusto riconoscimento all’attività che i Club hanno svolto, ma anche all’impegno degli stessi Assistenti,

 

INFORMAZIONE E INFORMATIZZAZIONE

 

L’annata 2000/2001 è stata anche caratterizzata da una costante attenzione all’informazione rotariana e all’informatizzazione.

 

La qualità (ma anche la quantità) dell’informazione rotariana ha riscosso più volte l’apprezzamento dei soci del nostro distretto e di questo va dato merito all’impegno, alle capacità professionali, alla profonda conoscenza del Rotary e delle sue regole dell’Istruttore Distrettuale Paolo Margara.

 

La sua capacità di esporre e di rendere facilmente acquisibili nozioni e informazioni anche in quella materia, da molti definita ostica, che è la Rotary Foundation a me era ben nota .Ora è nota a molti amici in tutto il Distretto, compreso il Governatore Eletto che ha ritenuto utile chiedergli di proseguire in questo impegno anche nella prossima annata.

 

L’informazione è iniziata già con il primo Seminario, quello dedicato espressamente agli Assistenti del Governatore che hanno ricevuto anche una completa documentazione, a completamento della giornata dedicata alla loro formazione.

 

Successivamente dopo il S.I.P.E. dedicato ai soli Presidenti, con la partecipazione degli Assistenti, sono stati organizzati quelli che abbiamo chiamato le RISP, Riunioni Informative per Segretari e Presidenti .

 

 Sono stati 12 incontri che ci hanno portato: l’Istruttore Distrettuale, P.Margara Il CoSegretario GF. Pachetti ed io, ad incontrare i Presidenti, i Segretari e gli Assistenti di tutti gli 84 Club, suddivisi per gruppi.

Nel corso di questi incontri, sono state approfondite le tematiche già trattate al SIPE e sono state illustrate ai segretari le semplificazioni amministrative che avevamo adottato e la corretta tempistica delle incombenze, fornendo di tutto questo un’esauriente documentazione, E’ stata inoltre l’occasione per confermare il rapporto tra le dirigenze dei Club e gli Assistenti del Governatore.

 

E’ stata una novità; una sorta di sessione dedicata alle funzioni e devo dire che mi ha fatto piacere vedere che ora il R.I. ha dedicato l’Assemblea Distrettuale alle funzioni direttive  (Presidente, Segretari, Tesorieri, Prefetti ) e non alle Vie d’azione, come ci ha ricordato in più occasioni l’Istruttore Distrettuale.

L’informazione è proseguita con l’Assemblea, l’IDIR (dedicato a temi pratici come la fiscalità, l’informatizzazione, ecc) e  con i  due Seminari  per la R. F.

 

In occasione di questi incontri distrettuali sono state distribuite circa 2.000 copie di “Cosè il Rotary”, pregevole e valida iniziativa del D.2060, che ha incontrato l’interesse di molti Club che ne hanno richiesto altre 2.000 copie.

Una copia è stata inserita nella documentazione che avete ritirato alla registrazione.

Ottimo strumento per i nuovi soci, validissimo anche per quelli di maggior anzianità di servizio per migliorare la conoscenza della nostra associazione.

 

Su questo aspetto caratterizzante della nostra annata, meglio e più approfonditamente ne parlerà l’amico Margara nel suo intervento odierno.

 

La commissione per l’Informatizzazione ha curato la costruzione del sito internet e credo si possa dire che è stato un ottimo lavoro. A detta di chi naviga è tra i migliori e di questo devo dare merito ai membri della Commissione Bassi, Pachetti e Giannetti . La postazione attrezzata in questa sede dall’amico Bassi penso sia la miglior documentazione del lavoro svolto.

Ma oltre al sito è stato anche attribuito un indirizzo di posta elettronica a tutti i Club, agli Assistenti, ai Past Governor e ai Governatori successivi e alle loro Segreterie il cui utilizzo si va sempre più consolidando parallelamente all’estendersi di questo mezzo di comunicazione .                        

 

E’ stata informazione rotariana anche quella che nel corso delle mie 84 visite ai Club ho fornito, non solo e non tanto nel corso del breve intervento prima della conviviale, quanto nel mio peregrinare tra i tavoli per  meglio conoscere il Club  e coinvolgere tutti i soci presenti  nel rapporto iniziato nel pomeriggio con l’assemblea del Club.

Ricordo questa esperienza come la parte più gratificante del mio incarico, il momento che ho vissuto con più intensità e nel quale ho cercato di trasferire informazioni, conoscenze ma soprattutto coraggio di cambiare, speranza e fiducia nel Rotary e coscienza di appartenenza.

Di questa appartenenza ho spesso ricordato sia l’aspetto dei doveri: il dovere di riconoscere e accettare il Rotary con le sue regole, le sue strutture e i suoi valori, ma anche l’aspetto del diritto legato a questa appartenenza: diritto di contribuire all’evoluzione della nostra associazione, alla costruzione del suo futuro portando in dono alla nostra associazione il nostro grande patrimonio di cultura come una differenza che arricchisce.

Ho indicato nella tolleranza, il sentimento che deve guidarci nel costruire la nostra appartenenza al Club per migliore la qualità della convivenza.

 

Ho definito il  “servizio “ la disponibilità, la propensione a rendersi utili agli altri.

 

Ho ricordato che il Rotary non può estraniarsi dalla realtà sociale in cui deve operare e che è nostro compito mantenere elevato il tasso di rappresentatività. 

 

 Non ultima raccomandazione avere la coscienza della nostra identità e l’orgoglio dell’appartenenza al Rotary , la prima associazione di servizio, presente in 163 paesi con diverse culture, storie, fedi religiose, e modi di vita diversificati, uniti nella cosciente adesione ai suoi valori .

 

Ho detto che dobbiamo sentirci orgogliosi  di appartenere ad una Organizzazione Non Governativa con un seggio all’assemblea dell’ONU, un’associazione che opera nel mondo attraverso la sua Fondazione attuando e appoggiando progetti in campo educativo e umanitario  e di cui non possiamo dimenticare il grande contributo dato con il  determinante impegno umano e finanziario alla Campagna Polioplus per l’eradicazione della poliomielite e di altre affezioni dell’infanzia. 

A questo proposito ricordo che l’impegno finanziario per completare questa campagna entro il 2005, è rilevante e che a questo scopo il Rotary ha istituito Comitati nazionali affidando il coordinamento di quello italiano al DD Cardinale.

 

 

 

MANTENIMENTO E INCREMENTO DELL’EFFETTIVO

Il Presidente Devlyn ha invitato i Club a mantenere l’effettivo e ad aumentarlo.

In occasione delle visite ai Club ho ricordato le peculiarità del Rotary italiano, nato elitario, poi selettivo, per raccomandare scelte oculate, attente alla qualità dei candidati.

Analizzando poi la composizione per classi di età dei Club del nostro Distretto ( ma ritengo che questo valga anche per tutti gli altri distretti) ho rimarcato  addensamento di soci nelle  classi di età più elevata. Vi sono Club con una  età media dei soci di oltre 64 anni.

Premesso che la qualità non si media è comunque opportuno individuare e cercare di cooptare soci più giovani, non per una questione aritmetica, quanto per garantire al Club nuova linfa, persone che non solo siano rappresentative delle professioni ma lo siano anche di altre, più giovani, generazioni , delle loro problematiche come dei loro sogni e interessi.

Ho ricordato che l’ammissione al Rotary è anche un gesto di generosità ma anche di fiducia e di speranza per il suo futuro.

Ho pure spesso invitato ad esaminare l’ammissione di socie nei nostri Club. ricordando la necessità primaria dei Rotary Club: quella di essere rappresentativi delle attività economiche e professionali operanti nel territorio.

Oggi che le posizioni dirigenziali, le attività produttive e quelle professionali sono sempre più occupate da donne, opporsi alla loro ammissibilità al Rotary significa lasciare ad altri Club di servizio persone di grande spessore e rischiare di non essere rappresentati in alcuni campi di attività.

 

Ma veniamo ai risultati, almeno quelli provvisori: al 31 maggio risultavano, alla Segreteria del Distretto (dati al 30 aprile poi aggiornati dagli assistenti) 5596 soci con un aumento del 2,06 % con 137 socie che sono aumentate de l23,4 %.

Ritengo che al 30 giugno supereremo ampiamente i 5600 soci, grazie anche alla possibile conclusione dell’iter per l’ammissione al RI del nuovo Club di Cortona Valdichiana.

E’ un nuovo Club nato per desiderio degli stessi Club aretini che hanno ceduto parte del loro territorio.

Io ringrazio i due Club ed i loro Presidenti e con loro l’amico Piero Caponi Rappresentante Speciale per questa iniziativa: Con lui desidero ricordare e ringraziare per la valida collaborazione l’amico R.Gaspari e l’AG Mario Morganti

Se tutto procede celermente, come ci auguriamo, il distretto avrà 85 Club

Manterremo la nostra posizione di 4° distretto del RI per numero di soci e di secondo per media di soci per Club. E’ questa un dato che si rileva nell’ultimo numero di Rotary World che indica l’Italia il paese con la più elevata media di soci per Club con 57 soci . Il 2070 ha oggi una media di 66 soci , pari a quella del distretto giapponese che è anche secondo per numero di soci ma prima  di quello, sempre giapponese, che in questa statistica ricopre il 3° posto.    

 

IMPEGNO PER LA ROTARY FOUNDATION

 

E’ stato uno degli impegni che ho maggiormente avvertito perché credo che la conferma della internazionalità della nostra associazione si ottenga proprio partecipando attivamente e anche contributivamente alle sue iniziative nel mondo.

E’ attraverso la Rotary Foundation che si possono realizzare molti di quegli obiettivi legati allo scopo della nostra associazione, per la pace e la comprensione tra i popoli.

Merito dei buoni risultati che si registrano va all’azione attenta e continua del PG Fini, Presidente della Commissione RF . la cui collaborazione è stata determinante.

Con lui devo ringraziare anche il PG Quaglio VicePresidente della Commissione e tutti i membri della commissione stessa.

Ma soprattutto gli Assistenti del Governatore che, da quest’anno, hanno avuto tra i loro compiti anche quello di assicurare da parte dei Club loro affidati, il raggiungimento di certi obiettivi prefissati.

 

Priorità indicata ai Club, e per loro agli Assistenti del Governatore, è stata la contribuzione al Fondo Annuale Programmi, contribuzione indispensabile per garantire gli interventi che deciderà il Distretto e per finanziare gli interventi di supporto che il Distretto potrà ottenere dalla Rotary Foundation..

L’anno non è ancora terminato ma ritengo che avremo superato il limite per il quale il distretto si era impegnato. Tutti hanno risposto ma ancora una volta vanno segnalati i Club affidati all’Assistente Piero Talini (tra i quali vi sono i due Club  di Pistoia Montecatini Terme)

 

Vi sono poi gli altri fondi, in particolare quello Permanente a favore del quale si sono distinti i Club affidati all’Assistente Ghigi, che ha poi personalmente contribuito per un programma  3 H in India a favore dei terremotati, con 100mila dollari.

 

Complessivamente ritengo che chiuderemo l’annata con un risultato globale per tutti i fondi di 500mila dollari.

E’ un buon risultato che ci consente di mantenere la nostra posizione nelle graduatorie tra i Distretti ma, ed è questo che veramente conta, ci da la soddisfazione di aver partecipato in misura consistente, generosa,  alle azioni umanitarie della nostra Fondazione.

A questo risultato avete contribuito tutti, consentendomi di destinare alla Fondazione anche l’avanzo di gestione del fondo distrettuale, così come vi chiesi espressamente di poter fare nella mia lettera di maggio in ossequio a quei principi di trasparenza e correttezza contabile ai quali anch’io mi sono attenuto.

 

 In attesa dei conteggi definitivi per l’annata in corso, ho provveduto a versare alla Rotary Foundation, al Fondo Annuale Programmi, l’importo di 170,772.000 lire, pari a 84.000 dollari, con l’indicazione di attribuire questa somma a tutti i Club, nella misura di 1.000 dollari ciascuno.

Conseguentemente ogni Club, nel report definitivo, risulterà aver contribuito per 1000 dollari in più di quelli direttamente versati.

Vi ringrazio dell’attenzione fin qui prestatami e mi auguro che il programma della nostra giornata sia motivo di riflessione e di arricchimento per tutti noi:

 

A tutti un cordialissimo saluto e un grazie per le manifestazioni di amicizia e per l’aiuto che in molti modi mi avete assicurato in questo non lieve incarico.

 

Carlo Riccomagno